Davis Miller racconta la sua storia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1 Like   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Alfa
    Posts
    7,070
    Reputation
    +3
    Location
    Nowhere

    Status
    Anonymous
    Ho scritto questo racconto basandomi su un sogno che ho fatto stanotte. Ovviamente l'ho rielaborato e ci ho aggiunto un po' di fantasia. Spero vi piaccia. Commentate e ditemi cosa ne pensate :) Penso ci siano alcuni errori, nel caso fatemeli notare perché voglio migliorare sempre di più ^^ Non è sui licantropi ma spero che vi piaccia ugualmente u.u E' ambientato nei tempi odierni, su un'isoletta inventata però. Buona lettura!

    Mi chiamo Davis Miller e vorrei raccontarvi una cosa successa un po' di tempo fa a me e al mio gruppo di amici.
    Comincio col dire che sono orfano di entrambi i genitori, che ho 22 anni e faccio parte di una squadra composta da persone che sono state scelte in base alle loro capacità e alla forza del carattere. Siamo delle specie di "supereroi" che cercano di aiutare le persone nell'isola in cui viviamo.
    Il gruppo è molto unito ed è formato da: Matt, il più grande di tutti che cerca sempre di fare la scelta giusta, può sembrare un "duro" ma in fondo è gentile ed è sempre pronto a dare una mano a chi è in difficoltà, è il mio migliore amico sin da quando sono entrato a far parte del gruppo e per me è una specie di fratello maggiore; Amy, una ragazza solare che conosco fin da quando eravamo alle scuole medie, una grande forza d'animo e non si arrende mai (ed è anche la ragazza che mi piace); Chris, un ragazzo un po' solitario e introverso, non dice molto su di sé ma nei momenti di difficoltà mette da parte la timidezza e si prodiga per gli amici; Jack, il più giovane di tutti, è sempre allegro e cerca di tirare su il morale a tutti noi anche nei momenti peggiori; Thomas, ci conosciamo da pochi anni ma so che anche lui ha perso la madre ed il padre lo aveva abbandonato in un orfanotrofio all'età di 5 anni, è insicuro e vorrebbe essere più indipendente e spera di riuscire ad aprirsi alla gente; Sarah, è l'amica di infanzia di Chris che è entrata a far parte della nostra combriccola poco tempo fa. E' molto estroversa e non si fa problemi a dire la sua su ogni cosa che non le va a genio; e infine ci sono io, un ragazzo che all'apparenza può sembrare scontroso e poco amichevole, ma, se gli viene data la possibilità può diventare un ottimo amico. Ah stavo per dimenticarmi la cosa più importante!
    Un famoso scienziato, il Dottor Maxwell Collins, ultimamente ha cominciato a prendere di mira il mio gruppo, in particolare me. Dice di sapere chi sono veramente e che i miei genitori hanno commesso degli errori in passato e che si vendicherà su di me. Purtroppo non ho mai conosciuto i miei genitori e nessuno mi ha mai parlato di loro, quindi non so il vero motivo per il quale ce l'abbia così tanto con me. Ma fortunatamente ora non sarà più un problema per me ed i miei amici.
    Bhe ora basta con i convenevoli e passiamo a raccontare ciò che mi successe qualche mese fa...
    Io ed i miei amici avevamo deciso di fare una scampagnata nel bosco. La mattina presto ci alzammo e preparammo gli zaini con tutto il necessario. Ci incontrammo all'inizio del sentiero per andare nella foresta e, dopo esserci salutati, ci mettemmo in cammino. Matt conosceva il bosco come le sue tasche, quando era piccolo ci andava sempre con suo padre e si era offerto di farci da guida. Io stavo vicino ad Amy e chiacchieravamo di ciò che facevamo alle medie. Thomas, Chris, Sarah e Jack camminavano vicini e parlavano del più e del meno. Io ed Amy avevamo una certa intesa e nell'ultimo periodo ci eravamo avvicinati parecchio. Insomma era un periodo felice della mia vita e sembrava andare tutto bene.
    Dopo qualche ora di cammino decidemmo di fermarci per riposare e mangiare qualcosa. Molti di noi avevano imparato negli anni come sopravvivere nelle zone selvagge e Matt non perse l'occasione per dimostrare le sue capacità. Dopo esserci riposati riprendemmo il cammino.
    Camminammo per molte ore e ci godemmo la bella giornata in compagnia dell'aria pulita e degli amici.
    Il Sole cominciava a calare e presto il buio prese il sopravvento.
    "E' meglio se per questa notte ci accampiamo, si è fatto tardi e non è prudente vagare nei boschi durante la notte", suggerì Matt.
    Seguimmo il suo consiglio ed ognuno montò la propria tenda. Jack sembrava essere in difficoltà e Chris lo aiutò.
    Nel frattempo Thomas e Sarah accesero il fuoco e cucinarono del cibo che avevano portato da casa. Anche tra loro due c'era una certa intesa, lo avevo percepito già da un po' di tempo ed ero felice per loro.
    "Ehi ragazzi, dov'è finito Jack?", chiese improvvisamente Chris.
    "Come sarebbe a dire!? Era lì con te un attimo fa!", disse Matt con tono preoccupato.
    "Non lo so, era qui vicino a me, mi sono girato pochi attimi e lui non c'era più!", rispose lui.
    "Non è il momento di discutere ragazzi, Jack potrebbe essere in pericolo. La notte ci sono numerosi pericoli nel bosco e spero che non gli sia successo niente. Vado io a cercarlo, voi restate qui e controllate nei dintorni, nel caso tornasse. Non può essere andato molto lontano", dissi.
    Andai a cercare il giovane Jack nel bosco e camminai per un bel po'. Anche se avevo con me una torcia facevo fatica a vedere ciò che mi
    circondava. Dopo un'ora circa ancora non ero ancora riuscito a trovarlo. Avevo con me il cellulare ma purtroppo non c'era campo e non potevo nemmeno contattare i miei amici. Proseguii ma non vidi ancora nulla e decisi allora di tornare indietro, magari era tornato indietro e non c'era motivo di allarmarsi. Mentre camminato spostando le foglie degli arbusti sentii un dolore acuto al polpaccio destro. Abbassai lo sguardo e puntai la torcia verso la gamba e vidi che c'era una freccetta rossa conficcata, come quelle usate dai cacciatori per addormentare gli animali.
    La mia vista cominciò ad offuscarsi. Scossi la testa e stropicciai gli occhi. Cominciai a barcollare, caddi per terra e poi svenii.
    Dopo molte ore mi svegliai. Avevo un forte mal di testa e la vista era ancora offuscata. Cercai di rialzarmi ma non riuscivo a muovere né le gambe né le mani. La vista cominciò a tornare normale e notai che avevo le mani ammanettate e le caviglie legate con delle corde spesse.
    "Ma cos? Ehi c'è qualcuno? Chi siete e cosa volete da me?", gridai.
    Mi guardai attorno e vidi un gigantesco computer che stava elaborando dei dati. Non capivo che posto fosse e cercai aiuto.
    Mi strofinai gli occhi e cominciai a vedere chiaramente due figure davanti al computer che bisbigliavano.
    "Ehi voi? Mi sentite? Cosa ci faccio qui? Chi siete? E cosa volete da me?", gridai nuovamente.
    "Quante domande che fai, giovane ragazzo! Qui non ti sentirà nessuno, smettila di urlare", esclamò uno dei due. Era un uomo grassoccio con gli occhiali ed il camice da scienziato.
    Si avvicinò a me e si abbassò.
    "Tu non hai idea di ciò che ti aspetta, mio caro".
    "Cosa volete da me?", dissi con tono innervosito.
    "Sta' calmo, ogni cosa a suo tempo".
    Si rialzò e tornò vicino all'altra persona. Questa volta mi si avvicinò un uomo con la barba, sempre col camice da scienziato, che aveva uno strano sguardo.
    "E così tu sei il famoso Davis Miller, figlio di Adam ed Elisabeth. Ti immaginavo... Diverso".
    "Chi sei tu?".
    "Mentirei se ti dicessi di essere un amico di famiglia. Sono il dottor Maxwell Collins e questo è una parte del mio laboratorio. Sono una persona famosa, dovresti conoscermi", rispose con tono arrogante.
    "Non so chi tu sia ma se non mi liberi subito te la vedrai brutta!".
    "Oh quanta arroganza! Stai tranquillo, tra poco sarà tutto finito".
    "Che cosa vorresti farmi? I miei amici mi troveranno e saranno guai per te!".
    "I tuoi amici? Intendi dire quei quattro buoni a nulla che stanno sempre con te? Non farmi ridere, non valgono niente e non ti troveranno mai. Questo laboratorio si trova sotto la superficie terrestre ed è difficile da scovare".
    Feci una specie di ringhio per la rabbia. Non capivo cosa stesse succedendo ma sapevo che quell'uomo conosceva i miei genitori e che per qualche ragione a me sconosciuta voleva farla pagare a me.
    "Come fai a conoscere i miei genitori?".
    "Io e tuo padre eravamo colleghi di lavoro, facevamo esperimenti sugli animali per trovare un siero che controllasse la mente umana. Tuo padre, però, venne preso da una specie di senso di colpa e cercò di distruggere le nostre ricerche. Mi infuriai con lui e decisi di farlo fuori insieme alla moglie e al figlio nato da poco. Sfortunatamente tu non eri lì quando mandai due sicari e così ho dovuto attendere fino ad oggi per vendicarmi anche su di te".
    "Tu sei un folle!", gridai alzandomi.
    "Non ti agitare, abbiamo ancora molto di cui discutere io e te. Sai all'inizio avevo pensato di ucciderti, ed ho dovuto attendere venti lunghissimi anni per avere la mia vendetta. Ma poi ho pensato 'perché non usare le mie ricerche per sfruttare il figlio di Miller come meglio credo?' e da lì ho cominciato ad elaborare un siero, insieme al mio assistente William, per controllare la mente umana e togliere ogni capacità di controllo sulle persone. E indovina su chi lo sperimenterò?", disse facendo un ghigno malvagio.
    Non dissi nulla. Ero ancora stordito per via del sonnifero e confuso. Perché voleva vendicarsi su di me per una cosa di cui non avevo colpe?
    "William possiamo procedere?".
    "Sì dottore, è tutto pronto", disse l'assistente porgendogli una siringa con del liquido giallo all'interno.
    Mentre il dottore stava parlando avevo preso il coltellino svizzero che mi portavo dietro da sempre e cominciai a tagliare le corde nelle caviglie.
    L'unica cosa certa era che dovevo fuggire da quella gabbia di matti ad ogni costo o per me sarebbe stata la fine.
    "Vedi Davis", seguitò il dottor follia", "il fatto è che tu hai del potenziale e non vorrei sprecarlo, perciò ti userò come mio schiavetto personale. Grazie a questo siero piegherò la tua volontà e ti farò dimenticare tutti i tuoi amici. La tua mente sarà svuotata ed eseguirai ogni mio ordine".
    Ero spaventato all'idea di perdere ogni ricordo dei miei amici o della mia vita, dovevo fare qualcosa e alla svelta!
    "Non succederà mai dottor matto da legare!", gridai.
    Le corde erano allentate e riuscii a muovere un piede.
    Maxwell si avvicinò a me, si abbassò e mi prese la mano nella quale avevo il coltellino.
    "Sei uguale a tuo padre, voi Miller siete tutti uguali. Pensavi che non ti avessi notato mentre tagliavi le corde? William accendi il computer e avvia il programma "tabula rasa". Finalmente dopo tutti questi anni avrò la mia rivincita".
    "Devi trovarti un hobby mio caro, stare chiusi qui dentro per vent'anni è da pazzi", dissi sarcasticamente mentre muovevo i piedi cercando di liberarmi e senza farmi vedere.
    "Ridi pure, tra poco non farai lo spiritoso. Questo siero impiegherà due ore per fare effetto, dopodiché sarai sotto il mio totale controllo".
    Il dott. Collins prese il mio braccio ed iniettò la dose del siero.
    "Agh! Cosa hai fatto?", dissi accasciandomi a terra con le mani sul capo.
    "Hai avuto ciò che meritavi, ora soffrirai vedendo che i tuoi ricordi svaniscono lentamente".
    La vista lentamente si appannò, i ricordi erano sempre più confusi. Notai però che non mi aveva somministrato tutta la dose di siero.
    Ne approfittai per preparare un piano di fuga. Finsi di aver già perso la memoria per fare abbassare la guardia ad entrambi.
    "Chi sono? Dove mi trovo? E lei chi è?", chiesi spaesato.
    "Io sono il tuo padrone, il dottor Maxwell Collins e tu sei Davis Miller, il mio servitore".
    "Perché sono legato?".
    "Il siero ha agito più in fretta di quanto ci aspettavamo, dottor Collins", esclamò William.
    "Non farci caso", disse slegandomi ed aprendo le manette, "ora seguimi, da questa parte".
    Non appena mi tolse le manette e le corde, lo spinsi in avanti e cominciai a correre più veloce che potessi. Non sapevo dove andare ma la cosa certa era che dovevo uscire da lì e trovare i miei amici per raccontare loro cosa era appena successo.
    Nel frattempo i miei amici, allarmati del fatto che non stavo tornando, cominciarono a dividersi e a formare dei gruppi di ricerca.
    Raggrupparono le proprie cose e grazie al GPS che Matt aveva nel suo potente cellulare, trovò il mio segnale e si diresse verso quel punto. Non mi ero accorto di avere ancora il cellulare nella tasca del pantalone e, grazie al segnale satellitare che trasmetteva, aveva permesso ai miei amici di trovarmi abbastanza facilmente. Il gruppo si trovò davanti ad un grande portone d'acciaio che richiedeva la password per poter accedere. Thomas, che era un esperto di tecnologia, prese il suo portatile e lo collegò al dispositivo per aprire la porta. In pochi minuti riuscì a bypassare la sicurezza e a far aprire la porta.
    Intanto io stavo correndo nei corridoi di quel posto enorme alla ricerca di un'uscita. Dopo poco vidi una luce e corsi verso di essa: finalmente ero fuori.
    Mentre correvo sbattei contro Matt e gli caddi addosso.
    "Davis!", gridarono tutti.
    "Ragazzi vi ho trovato! Non immaginate quanto sia contento di rivedervi! Ora scappiamo da qui e in fretta!".
    Corremmo insieme verso il bosco e poi ci fermammo.
    "Davis dove eri finito? Eravamo tutti preoccupati per te!", disse Amy.
    "Uno scienziato pazzo mi aveva rapito dicendo di conoscere i miei genitori e mi ha iniettato un siero. Dice che entro due ore perderò la mia coscienza e dimenticherò tutto!".
    I miei amici rimasero sconcertati e il piccolo Jack scoppiò a piangere. Fortunatamente poco prima che mi rapissero il ragazzino era tornato all'accampamento sano e salvo.
    "Dobbiamo trovare un antidoto! Non possiamo lasciare che tu perda la memoria!", gridò Amy.
    "Ci vorrebbe troppo tempo, Amy, e non abbiamo le attrezzature adatte. Inoltre non potremmo tornare al villaggio, ci impiegheremmo troppo tempo lo stesso", intervenne Thomas.
    "Fa' silenzio, deve esserci un modo!", gridò lei.
    "Thomas ha ragione, non prendertela con lui. Ormai sono destinato ad essere lo schiavetto di Collins. L'idea di servire quell'uomo mi ripugna ma non ho altra scelta".
    Amy cominciò a piangere e la abbracciai mentre uscì una lacrima anche a me. Non sopportavo l'idea di separarmi per sempre da lei.
    "Voglio che tu tenga questa, anche se perderai la memoria spero comunque che ti ricorderai di me", disse lei dandomi un bacio.
    Mi diede la sua collana e strinse le mie mani. Era una collana rotonda che al suo interno conteneva una foto di me e lei mentre ci baciavamo; gliela avevo regalata io qualche mese prima per dichiararmi.
    Matt non sapeva cosa dire, era troppo sconvolto all'idea di perdere il suo migliore amico per mano di uno scienziato pazzo. Si sedette su una roccia con le mani sulla fronte e, anche se non voleva farlo vedere, stava piangendo.
    Mi avvicinai a lui lasciando le mani di Amy e mi sedetti accanto a lui, mettendo una mano sulla spalla.
    Non sapevo cosa dire, non ero molto bravo con le parole. Lui si girò verso di me con gli occhi colmi di tristezza e mi abbracciò.
    "Non posso perderti amico mio", disse lui sottovoce.
    Nel frattempo Thomas sistemò il suo cronometro per sapere quanto tempo mi mancava prima di perdere ogni ricordo.
    Mancava ormai un'ora e mezza e nessuno sapeva cosa fare.
    "Non posso starmene qui con le mani in mano mentre il mio amico viene manipolato come un burattino da quel pazzoide, dobbiamo fare qualcosa!", disse Matt alzandosi ed asciugandosi il volto, "dobbiamo farla pagare a quel tizio".
    "Sono con te!", disse Chris.
    "Anche io!", disse Sarah alzandosi. Dopo di lei si alzarono anche Jack e Thomas ed accettarono la proposta di Matt.
    "Grazie ragazzi, apprezzo il vostro aiuto ma anche volendo, come faremo a dare una lezione a Collins? Mi rimane soltanto un'ora e mezza ormai!".
    "Non lo so, ma un modo lo troveremo. Io e Thomas elaboreremo un piano per infiltrarci nel suo laboratorio, tu ed Amy state insieme fino alla fine", rispose.
    "Vieni con me", disse Amy.
    Mi portò sulle sponde di un piccolo laghetto lì vicino, luogo in cui andavamo spesso per sfuggire alla pressante vita quotidiana.
    "Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?", chiese sedendosi su un tronco tagliato e osservando il lago.
    "Sì, lo ricordo bene. Eravamo in prima media e ci eravamo seduti vicini. Io ti guardai ed arrossii. Ero già cotto di te allora", risposi sorridendo.
    Lei fece un leggero sorriso di ricambio, anche se capii che era troppo triste per essere allegra.
    "Quando succederà, Amy, mi prometti di stare lontano da me? Non voglio farti del male".
    Lei mi guardo ed annuì.
    Mi sedetti vicino a lei e la abbracciai, le diedi un bacio sulla testa e guardammo il lago insieme parlando del futuro.
    Thomas si avvicinò.
    "Disturbo? Chiedo scusa ma manca ormai mezz'ora ed il piano è quasi pronto".
    "Grazie, ora arriviamo".
    Io ed Amy ci alzammo e tornammo dagli altri.
    Matt aveva uno sguardo deciso e furioso. Non lo avevo mai visto così prima di quel momento. Avrebbe fatto di tutto pur di aiutare me.
    "Allora ecco il piano, ognuno deve fare la sua parte. Qui c'è la mappa dell'edificio, Thomas l'ha scaricata sul suo pc mentre hackerava la porta d'ingresso. Amy tu dovrai distrarre le guardie insieme a Sarah. Thomas cercherà di superare tutti i firewall di sicurezza e di disattivare gli allarmi. Chris starà qui di fuori di vedetta e ci avvertirà se arriva qualcuno, Jack si intrufolerà nei condotti dell'aria fino ad arrivare sopra al laboratorio del dottor Maxwell. Io aspetterò il segnale di Thomas e poi entrerò nel laboratorio insieme a Jack e costringeremo il dottore a darci una cura per aiutarti. Tutto chiaro?"
    "Sì!", dissero tutti in coro.
    Improvvisamente la vista si appannò. A tratti diventava tutto nero: era il segnale che il siero cominciava a fare davvero effetto.
    Mi appoggiai ad un albero, avevo un forte mal di testa e cominciavo a perdere alcuni ricordi della mia infanzia.
    "Ragazzi sta succedendo, il siero sta avendo la meglio! Comincio a perdere i ricordi di quando ero piccolo", gridai.
    Tutti si allarmarono e si girarono.
    Amy corse velocemente verso di me.
    "Davis! Come ti senti? Sai come mi chiamo?".
    "Sì, tu sei Amy Baker, la mia compagna delle medie".
    Amy tirò un sospiro di sollievo.
    "E loro quattro chi sono?", chiesi indicando Thomas, Jack, Chris e Sarah.
    Sarah si mise una mano sulla bocca e pianse.
    "Loro sono tuoi amici, non ti ricordi?".
    "Non so chi siano e sicuramente non sono miei amici".
    "Di lui ti ricordi?", chiese indicando Matt.
    "Sì, lui è Matthew Carter, ci conosciamo da un bel po' ed è il mio migliore amico".
    "Bhe almeno ancora ricorda qualcuno. Qual è il tuo ultimo ricordo?", chiese Matt.
    "Ricordo che eravamo venuti qui per fare una scampagnata e... Poi più nulla. Ragazzi mi volete dire che sta succedendo? Mi state preoccupando".
    "E' più grave di quanto pensassi. Manca ancora mezz'ora ed il siero sta facendo rapidamente effetto", disse Amy.
    "Agh! la mia testa!", urlai scuotendo la testa dal dolore.
    I ricordi erano sempre più confusi.
    "Amy allontanati da me! Non voglio farti del male involontariamente!".
    "Ragazzi cosa facciamo? Lo stiamo perdendo!", disse Chris.
    "Non lo so, davvero non lo so", disse Matt cadendo in ginocchio e battendo i pugni al suolo. La rabbia e la tristezza presero il sopravvento su di lui e cominciò a gridare frasi tipo 'ti troverò Collins, la pagherai cara'..
    Guardai Amy negli occhi, almeno mi ricodavo ancora di lei.
    "Amy ho paura, cosa mi sta capitando?".
    "Stai tranquillo, ci sono io con te", mi disse abbracciandomi.
    "Stammi lontana, se ti facessi del male non potrei mai perdonarmelo!".
    "Non vado da nessuna parte, sarò con te fino alla fine".
    Feci un forte urlo di dolore, lasciai Amy e caddi a terra in ginocchio.
    Avevo il respiro affannoso e un po' di sudore sulla faccia. Mi alzai tenendomi all'albero e guardai le persone che mi stavano attorno. Gli lanciai uno sguardo gelido e corsi via. Non sapevo chi fossero né cosa ci facessi lì.
    Mi diressi verso il laboratorio del dottor Maxwell. L'unica cosa che sapevo era il mio nome e quello del dottore che mi aveva "creato".
    Entrai nei laboratori e quando vidi il dottore mi inginocchiai davanti a lui.
    "Sono al suo servizio, dott. Collins".
    "Ah ah benissimo! Il ritorno del figliol prodigo! William controlla i suoi paramentri", esclamò.
    L'assistente mi fece un veloce checkup e constatò che tutto era nella norma.
    "E' in perfetta salute e la sua mente è libera, pronta ad eseguire ogni suo ordine", disse William.
    "Perfetto, proprio come pianificato. Date l'equipaggiamento al ragazzo e poi fatelo tornare qui, ho in serbo una bella sorpresa per lui", disse lo scienziato facendo una risata malvagia.
    Mi diedero dei vestiti mimetici e delle armi: un coltello da caccia, una pistola ed un fucile con silenziatore con ricarica.
    "Cosa devo fare con queste cose?".
    "Tu sarai il mio soldato personale, conosco le tue abilità e so che sarai un bravo combattente. La tua prima missione sarà quella di eliminare tutti i tuoi amici, a cominciare dal ragazzo chiamato Matthew Carter. Non mi è mai andato a genio quel tipo. Dopodiché eliminerai a sangue freddo anche tutti gli altri e poi tornerai qui da me, tutto chiaro? Queste sono le loro foto, ecco, tieni".
    "Sissignore!".
    Partii per la missione, addentrandomi nel bosco. Avevo un solo obiettivo: uccidere un gruppo di ragazzi nella foresta. Imbracciai il fucile e
    camminai per circa un'ora. Dopo pochi minuti mi accorsi di avere qualcosa nella tasca sinistra del jeans. Frugai nella tasca e vidi un ciondolo rotondo; lo aprii e vidi due persone: una ero io e l'altra era una ragazza che mi dava un bacio. Lo osservai per qualche secondo e poi lo gettai a terra. Non sapevo a chi appartenesse ma non era importante.
    D'improvviso un flash, un'immagine veloce scattò nella mia mente.
    "Ma che?", dissi scuotendo la testa.
    Subito dopo un'altra immagine e poi un'altra. Vidi una ragazza che mi dava un bacio e mi consegnava il ciondolo nelle mani.
    "Che mi sta succedendo? Chi è quella ragazza?".
    Caddi in ginocchio confuso accanto al ciondolo: più lo guardavo e le immagini diventavano chiare e frequenti.
    La mia mente era in subbuglio e l'obiettivo della missione passò in secondo piano.
    "A-amy? Dove sei?", gridai.
    Cominciavo a ricordare la ragazza che amavo e dovevo assolutamente trovarla. Grazie a quel ciondolo riuscii a liberarmi, almeno in parte, dall'influsso dello scienziato pazzo. Purtroppo ricordavo solo un nome ed un momento della mia vita passata, ma era sufficiente per farmi capire che c'era qualcosa prima e che quella ragazza ne faceva parte e che ciò che stavo facendo era sbagliato.
    Corsi nella boscaglia nella speranza di trovarla ed urlavo il suo nome.
    Dopo un po' vidi un gruppo di persone dietro ad un cespuglio. Mi nascosi e rimasi a guardare. Potevo distinguere chiaramente i volti delle persone indicatemi dal dott. Collins e in quel momento la missione riprese il sopravvento. Presi la pistola ed uscii dal cespuglio.
    "Matt Carter, è la tua fine!", urlai.
    "Davis! Davis sono io Matt, so che non ti sei dimenticato di me!", mi gridò lui.
    "Come fai a conoscere il mio nome, io non so chi tu sia. Mi è stato ordinato di farti fuori e così sarà".
    "A-aspetta! Non devi farlo! Amico mio forza, liberati dai giochetti di quel pazzoide! So che puoi riuscirci!".
    La voce di quel tizio mi era familiare, eppure non lo avevo mai visto fino a quel momento. Ero ancora più confuso di prima e la mia mano cominciò a tremare.
    La pistola cadde a terra e restai immobile a guardare Amy.
    Finalmente l'avevo trovata ed era in compagnia di quei ragazzi.
    "Amy! Amy eccoti finalmente! Ti ho trovata!", urlai.
    "Davis! Ti ricordi di me?".
    "Sì, certo. Come potrei dimenticarmi di te?". Il mio sguardo si rivolse verso le altre persone presenti. Imbracciai il fucile e lo puntai prima sul più grande, poi sul più giovane.
    "Loro chi sono? Ti hanno fatto del male? Cosa vogliono da te?".
    "No Davis, fermati! Loro sono tuoi amici, non ti ricordi?".
    "Non so chi siano ma se fanno un passo falso li freddo!".
    "Sta' calmo, loro sono con me e sono qui per aiutarti!".
    "Aiutarmi? Non ho bisogno del loro aiuto!".
    "Andiamo amico", disse il più grande facendo un passo avanti, "non ti ricordi di me? Non ti ricordi degli scherzi che facevamo agli adulti quando eravamo ragazzini? Ti ricordi di quella volta quando avevamo messo delle rane nei letti dei capi del dormitorio maschile?".
    "Che cosa vai blaterando? I-io.... ARGH! Fa male!". La testa mi stava esplodendo. Vedevo delle immagini che scorrevano veloci nella mia
    mente, ricordi di ciò che stava raccontando quel ragazzo.
    "Sta funzionando, forse si ricorda di noi!", disse Amy.
    Mi inginocchiai e gettai a terra il fucile.
    "Matt? Amico mio sei veramente tu?".
    "Sì Davis, sono io. Finalmente ti ricordi, era ora!", disse sarcasticamente mentre mi aiutava a rialzarmi.
    "Ti ricordi di loro? Sono membri del nostro gruppo", chiese Amy.
    "Non ne sono sicuro. Ma se lo dici tu mi fido".
    "Io sono Chris Mitchell, ti dice qualcosa questo nome?".
    Un'altra immagine comparve nella mia mente e subito dopo un'altra.
    "Sì, ricordo qualcosa".
    "Io sono Thomas Ross, spesso tu e Matt mi chiamavate 'il cervellone', ricordi?".
    "Sì, ora ricordo", un'altra immagine si fece strada, "ricordo che io e Matt una volta ti avevamo rubato il portatile ed eri quasi impazzito per cercarlo", dissi ridendo.
    "Sì, esatto. Io invece sono Sarah Barnes, sono entrata da poco nel vostro gruppo".
    Un altro ricordo apparve.
    "Sì, so chi sei!".
    "E di me ti ricordi?", disse una voce giovane, "sono Jack Foster e sei mio amico".
    Mi venne in mente il ricordo di quando Jack si era allontanato pochi giorni prima e.... Del dott. Collins!
    "Ora ricordo tutto! Il dott. Maxwell Collins mi aveva catturato e mi ha iniettato un siero per piegare la mia volontà!", dissi con tono arrabbiato.
    Ovviamente ancora non ricordavo tutto, avevo ancora dei buchi sul mio passato ma sapere che i miei amici erano lì per aiutarmi mi confortava.
    "Dobbiamo farla pagare a quel farabutto", disse Matt.
    "Sono con te amico", risposi.
    Ci avviammo verso il laboratorio e nel frattempo elaborammo un piano.
    Mi diressi verso lo scienziato ed il suo assistente.
    "Gli obiettivi sono stati eliminati, come richiesto".
    "Eccellente, sapevo che saresti stata un'ottima risorsa. Ti sei meritato un po' di riposo. William portalo nella sua stanza".
    Poco prima che l'assistente mi scortasse verso la stanza, gli presi le braccia e gliele portai dietro la schiena, poi lo portai all'interno della camera.
    "Ora tu ci aiuterai a farla pagare a Maxwell senza opporre resistenza, o saranno guai per te!", gli dissi chiudendo la porta. "Ragazzi ce l'ho, uscite fuori".
    I ragazzi, che si erano precedentemente nascosti nei condotti dell'aria ed avevano disattivato tutti gli allarmi, uscirono uno ad uno dal dotto e si misero attorno a me e al cicciotto assistente.
    "Va bene, va bene! Farò tutto ciò che volete ma vi prego non uccidetemi!".
    "Ora tu tornerai di là e, senza farti scoprire, preparerai un antidoto al siero che mi è stato iniettato. Poi preparerai un'altra dose della stessa sostanza che mi avete dato e la somministreremo al caro dottor Collins. Tutto chiaro? Noi ci nasconderemo dietro ai computer ed aspetteremo il tuo segnale, non fallire o finirai male. Non pensare di scappare, non hai via di scampo!"
    "T-tutto chiaro, vado subito a preparare i sieri".
    L'uomo grassoccio si diresse verso il laboratorio facendo finta di niente e preparò le sostanze come stabilito. Intanto ci mettemmo dietro ai computer in attesa che fosse tutto pronto.
    Non appena l'assistente finì, mi feci passare l'antidoto di colore blu da sotto la scrivania, me lo iniettai e feci un verso di dolore strozzato. Avevo numerosi flashback e lentamente cominciai a ricordare tutto il mio passato.
    Amy era accanto a me e le dissi che ricordavo ogni cosa.
    Mi mossi lentamente in mezzo ai computer e mi feci passare anche il siero giallo.
    Sbucai improvvisamente alle spalle dello scienziato e gli conficcai l'ago nel petto, premendo lo stantuffo ed iniettando tutta la dose.
    "AHIA! Tu maledetto ragazzino, cosa mi hai fatto? Eri sotto il mio totale controllo, come hai fatto a liberarti?", chiese cadendo a terra.
    "Non potrai mai cancellare tutti i miei ricordi, sappilo. I tuoi giochetti sono finiti Collins. Perderai ogni ricordo e diventerai il burattino del tuo assistente, che ti userà come suo cagnolino ammaestrato personale, proprio come volevi fare con me!".
    Lo scienziato si contorceva dal dolore e lentamente perdeva ogni ricordo.
    "Non vuoi sapere la verità sulla tua famiglia? Io potrei aiutarti", disse lui con voce affannosa e col sudore su tutto il viso.
    "Non serve, a me basta avere i miei amici, sono loro la mia famiglia", dissi sorridendo e guardandoli tutti.
    Amy mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia.
    Finalmente il dott. Maxwell Collins aveva avuto ciò che si meritava.
    "Hai finito di manipolare le persone e di fare esperimenti folli. William, confido che farai la cosa giusta con lui".
    "Sì Davis, grazie dell'aiuto. Non ho mai sopportato questo pazzoide e mi ha costretto a lavorare per lui per venti lunghissimi anni, ora è arrivato il momento di riscattarmi".
    Maxwell aveva ormai perso ogni suo ricordo ed era spaesato.
    "Bene ragazzi, direi che qui abbiamo finito, torniamo a casa".
    Uscimmo da quel posto infernale e tornammo al campo.
    Dopo quella brutta avventura l'amicizia tra di noi si è rafforzata e ora siamo più uniti che mai.
    La storia è finita, cari lettori. Ho voluto condividere con voi questo episodio della mia vita.
    Adesso io ed Amy siamo fidanzati da due anni; Thomas si è finalmente dichiarato a Sarah; il giovane Jack e Chris combinano guai insieme, nonostante il secondo sia più grande, sono molto affiatati e c'è una grande amicizia tra loro due; Matt è stato nominato responsabile del dormitorio maschile del nostro campo ma non ha smesso di essere nostro amico né di combinare guai insieme a me e agli altri. Come ho già detto sono loro la mia famiglia e non potrei desiderare niente di meglio dalla vita.

    FINE

    Edited by Lykos_96 - 7/7/2015, 19:19
     
    Top
    .
  2. ~AlbioN
        +1 Like   -1
     
    .

    User deleted


    Ma quanto cazzo hai dormito per un sogno cosi, due giorni?
    Ahahahah
     
    Top
    .
  3.     +1 Like   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Alfa
    Posts
    7,070
    Reputation
    +3
    Location
    Nowhere

    Status
    Anonymous
    Ahahahah no no, alla fine meno della metà delle cose che ho scritto le ho sognate per davvero (tipo Matt, la ragazza che lo bacia, quando lui si attacca all'albero mentre perde la memoria e un altro paio di cose) tutto il resto l'ho inventato di sana pianta xD (ad es.tutti i nomi degli altri personaggi). Però una cosa l'ho stravolta, ovvero: nel sogno il protagonista non viene controllato grazie ad un siero ma il computer lo ipnotizza (più o meno) e lo obbliga ad eseguire gli ordini di Mr. Pazzia xD La scena in cui riconosce tutti in realtà era la fine del sogno e, ovviamente, ho dovuto inventare un finale sensato xD

    comunque ti è piaciuto? Che ne pensi?

    Edited by Lykos_96 - 6/7/2015, 21:14
     
    Top
    .
  4.     +1 Like   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Amministratori
    Posts
    6,955
    Reputation
    +4

    Status
    Offline
    Sarebbe un ottimo spunto per un film! Dico sul serio, sembra proprio una sinossi xD
    Dai sogni si prende le meglio ispirazioni, io lo dico sempre =D

    Inviato tramite ForumFree App

     
    Top
    .
  5. ~AlbioN
        +1 Like   -1
     
    .

    User deleted


    Beh mi piace molto! Anche se... Ci vuole una mente bella contorta per un sogno del genere xD
     
    Top
    .
  6.     +1 Like   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Alfa
    Posts
    7,070
    Reputation
    +3
    Location
    Nowhere

    Status
    Anonymous
    So di avere una mente abbastanza contorta, non è la prima volta che faccio sogni simili a questo xD
    Comunque grazie per i compimento ad entrambi e, si in effetti Linda ci starebbe fare un film hahhaha *^*

    Edited by Lykos_96 - 7/7/2015, 10:55
     
    Top
    .
  7.     +1 Like   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Amministratori
    Posts
    327
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    Complimenti!! Rendici partecipi più spesso dei tuoi sogni/storie :D
     
    Top
    .
  8.     +1 Like   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Alfa
    Posts
    7,070
    Reputation
    +3
    Location
    Nowhere

    Status
    Anonymous
    ahahaha grazie Giordi, sono contentissima che vi sia piaciuto *^*
     
    Top
    .
7 replies since 6/7/2015, 17:30   136 views
  Share  
.