Alle foci del Timavo

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    Il Dottore Magistrale del Caos

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    Si ringrazia Zar per aver condiviso -->Questa<-- che poi ha ispirato la storia che state per leggere :)



    San Giovanni al Timavo, 20 Dicembre ore 19,00

    Giovanni adorava le storie di nonno Carlo. Il motivo era semplice, tutte parlavano dei suoi animali preferiti: i lupi. Per questo, impaziente, si agitava sul sedile posteriore dell'auto di suo padre, Claudio.
    - Giovanni fai il bravo, cinque minuti e siamo arrivati - lo riprese.
    Claudio pensava che per avere otto anni suo figlio fosse ben disciplinato in tutte le situazioni possibili, eccetto quando si trattava di portarlo da suo suocero. Aveva provato a parlarne alla moglie ma era nata una discussione inutile e quindi aveva deciso di lasciar perdere.
    - Guarda che se non fai il bravo non ti porto più dal nonno - aggiunse.
    Aveva detto le parole magiche, Giovanni si calmò e si limitò a guardare fuori dal finestrino.
    - Cosa guardi? - chiese in tono conciliante Claudio.
    - I lupi del Timavo! - replicò - Il nonno dice che una volta erano veri lupi! -
    Un po' perplesso, Claudio valutò attentamente il da farsi. Non voleva certo che suo figlio crescesse troppo in fretta ma nemmeno che credesse alle storie che gli raccontava Carlo.
    - Lo sai che è solo una storia vero? Quello è un monumento ai caduti in guerra -
    Diede un'altra occhiata allo specchietto retrovisore per vedere la reazione di Giovanni, così scoprì che lo stava guardando. Guardò di nuovo la strada.
    - Sì, però gli spiriti c'erano già prima, per questo il monumento resiste alle intemperie e nelle notti di solstizio prendono vita e vanno a caccia - il tono del bambino era serio.
    Claudio guardò nell'oscurità le figure dei due lupi e un brivido gli percorse la schiena.
    - Sciocchezze su, sono fatti di pietra e non possono animarsi - e detto quello la conversazione fu chiusa.
    Dopo aver messo a letto il figlio, avrebbe scambiato qualche parola con lo suocero per mettere in chiaro la questione "storie"

    San Giovanni al Timavo, 20 Dicembre Ore 23,30


    Dopo una cena tirata un po' per le lunghe era arrivato il primo attrito tra i due uomini. Claudio, nonostante le insistenze di Giovanni, l'aveva mandato a dormire senza la storia del nonno. La discussione era durata più del previsto così alle 23,30, anziché essere sulla strada di casa, l'uomo si trovava a discutere con Carlo.
    - Ha quasi nove anni, deve capire la differenza tra reale e immaginario - insisteva, certo di essere dalla parte della ragione.
    - Ma è solo un bambino, perché non può pensare che l'immaginario sia vero? Ascolta, non è sicuro andare in giro a quest'ora. Fermati a dormire qui, riparti domattina quando si sarà fatta l'alba - replicò Carlo, testardo.
    Capendo che non ci sarebbe stato modo di convincere lo suocero a non raccontare la storia e preso dalla rabbia Claudio rifiutò l'offerta e uscì di casa. Salì in macchina e misse in moto e, mentre osservava la nebbia davanti a sé, pensò al lungo viaggio che l'aspettava.



    San Giovanni al Timavo, 21 Dicembre Ore 00,10


    Non si poteva superare i 30 km/h. Non si vedeva praticamente nulla. Come se non bastasse si era accesa la spia del motore e la macchina era nuova. Non c'era nulla da dire: era una serata da dimenticare per Claudio. Il suo animo migliorò un poco quando uscì dal muro di nebbia ma, dopo aver sentito un rumore sinistro, il motore si spense e l'uomo imprecò, azionò la leva per aprire il cofano, prese una torcia e scese dall'auto. Il fumo bianco che accompagnò l'apertura non lo fece ben sperare, prese il cellulare e chiamò il numero per il soccorso. Dopo aver dialogato per un paio di minuti staccò la chiamata. Non gli restava che attendere e, finalmente, quell'eterna serata sarebbe giunta alla fine. La nebbia minacciava di rialzarsi e si sentiva un rumore in lontanza e nel buio della notte e con la foschia era impossibile che non suonasse un po' inquietante. Oltretutto faceva freddo, molto freddo. Per cui stava vicino al motore che, seppur guasto, emanava calore. Guardò l'ora sul cellulare scoprendo di aver superato la mezzanotte di dieci minuti. Si ricordò la storia del figlio e si rese conto di trovarsi nei vicino ai Lupi del Timavo. Un suono simile ad un ululato squarciò il silenzio e, puntando la luce in direzione della cima della roccia, Claudio scoprì con orrore che i due lupi erano spariti.

    Edited by Mek1989 - 29/11/2013, 22:32
     
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    staccò la chiama.

    la chiama!? XD mancano 2 lettere!
    bella come storia marco non vedo l'ora di leggere il continuo :3
    sembra un po' alla wolf's rain XD
     
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    corretto, thanks u.u
     
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    de nada è sempre un piacere far notare gli errori u.u XD
     
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  5. Zarthial
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    Ma che bello!!!! Un bel racconto sui lupi del Timavo.

    Se ti serve qualche aiuto per i dettagli dimmi pure, visto che io conosce bene i luoghi.
    Per esempio potresti mettere che il carro attrezzi che dovrebbe aiutare l'auto in panne può provenire da Monfalcone, grossa città che si trova vicino San Giovanni.
    Oppure se ti serve descrivere le bocche del Timavo posso darti volentieri una zampa visto che le conosco molto bene, tante sono le volte che le ho visitate e sono un luogo unico e ammantato dal mistero.
     
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    CITAZIONE (Zarthial @ 30/11/2013, 17:04) 
    Ma che bello!!!! Un bel racconto sui lupi del Timavo.

    Se ti serve qualche aiuto per i dettagli dimmi pure, visto che io conosce bene i luoghi.
    Per esempio potresti mettere che il carro attrezzi che dovrebbe aiutare l'auto in panne può provenire da Monfalcone, grossa città che si trova vicino San Giovanni.
    Oppure se ti serve descrivere le bocche del Timavo posso darti volentieri una zampa visto che le conosco molto bene, tante sono le volte che le ho visitate e sono un luogo unico e ammantato dal mistero.

    Grazie mille, ogni aiuto e descrizione sarà di enorme aiuto. Purtroppo non sono mai stato dalle tue parti e quindi da solo non posso descrivere nulla :(
     
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  7. Zarthial
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    Per l'autore:

    Ieri sono stato alle risorgive del Timavo a San Giovanni e sono riuscito ad arrampicarmi sulla rupe delle statue lupine, scusate se sono presi da dietro ma da davanti è impossibile farlo, visto che davanti a loro la rupe è a picco in verticale sulla strada XD


    Qui alcune foto delle risorgive di questo bellissimo fiume



    E una breve relazione su questo fiume carsico, all' università l'ho studiato per bene.
    Il fiume Timavo (Reka in sloveno) nasce sulle Alpi Dinariche, al confine tra Slovenia e Croazia, vicino al gruppo del Monte Nevoso / Sneznik (monte che ho salito ad ottobre scorso) e scorre come un fiume normale in territorio sloveno per circa 35 km lambendo la cittadina di Ilirska Bistrica (Villa del Nevoso). Il Timavo poi scompare improvvisamente nelle viscere della terra, inghiottito dalla voragine delle grotte di Škocjan (San Canziano) sempre in Slovenia (grotte bellissime che ho visto). Il percorso sotterraneo del Timavo, quasi del tutto sconosciuto, si stima sia di 40 km circa e una delle "finestre" dove è possibile vederlo è l'Abisso di Trebiciano, un pozzo quasi del tutto verticale profondo 320 metri; la grotta più profonda del Carso Triestino (un bellissimo abisso che ho visitato, sul fondo del quale ho visto il Timavo nascosto). Il fiume ritorna alla luce presso le risorgive di San Giovanni di Duino (o al Timavo), nei pressi di Monfalcone, sgordando improvviso dalla roccia attraverso tre "bocche" e segnando il confine tra Carso Triestino e Carso Isontino. Dopo un brevissimo corso di nemmeno 2 km, il Timavo sfocia nel mare Adriatico.
     
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    troppo belle ste foto andre *^* ti invidio tantissimo!
     
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