Condanne per licantropia nella storia

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    JEAN GRENIER




    Quando nel 1603, in alcuni piccoli paesi della Guascogna (Francia), iniziarono a sparire misteriosamente i bimbi più piccoli, il terrore si impossessò degli abitanti. Un adolescente ammise di essere il responsabile. Jean Grenier, un ragazzo di 14 anni, sostenne di esser stato lui ad uccidere e a mangiare i bambini dei dintorni. Raccontò di uno strano uomo, che gli aveva dato una magica pelle di lupo, che aveva il potere di trasformarlo in licantropo, e confessò che ogni notte, lui e altri nove lupi-mannari, andavano a “caccia” nei paesi circostanti. Si vantò di aver mangiato tre o quattro bambini. Data la sua età, invece di essere condannato a morte, fu rinchiuso in un convento del luogo.

    IL PROCESSO

    Il processo si aprì il 9 maggio 1603, era presieduto dal giudice ordinario di Chatellenie e dai baroni di Roche Chalais. Vennero ascoltati tre testimoni, una dei quali, una giovane ragazza di nome Marguerite Poirier, aveva tredici, giurò che era stata attaccata da una bestia selvaggia, molto simile a un lupo. Mentre era alla ricerca del suo bestiame, una sorta di bestia selvaggia l'aveva aggredita, le aveva afferrato e strappato la gonna vicino al suo fianco sinistro. Lei, a sua volta, aveva colpito il lupo con un bastone, notando che la bestia era più larga, ma più corta di un lupo. Aveva la pelliccia color ruggine, una coda corta e una testa più piccola rispetto a quella di un lupo. Dopo il colpo, la bestia si allontanò alcuni passi, si mise seduta sulle zampe posteriori come i cani spesso fanno e le diede uno sguardo furioso che la fece iniziare a correre. Inoltre disse che c'era un ragazzo di circa tredici o quattordici anni, Jean Grenier, che si vantava di esser stato proprio lui ad aggredire Marguerite.

    Jeanne Gaboriaut, diciotto anni, guardava il bestiame insieme a Jean Grenier (entrambi erano al servizio di un contadino di Saint-Paul Pierre Combaut) e depose tutte le confidenze che Jean gli fece. Grenier gli aveva confidato di essere il figlio bastardo di un prete e che si trasformava in lupo-mannaro grazie ad una pelle di lupo donatagli da un certo Pierre Labourat. Gli confidò anche che c'erano 9 lupi-mannari nella sua congrega e si radunavano il lunedì, venerdì e sabato per andare a caccia durante il crepuscolo e poco prima dell'alba. Gustavano la carne dei bambini piccoli però a volte quando avevano fame erano costretti ad uccidere e a mangiare cani.

    Jean Grenier fu arrestato e portato davanti alla Corte Superiore il 2 giugno.

    LA CONFESSIONE

    Grenier confessò liberamente e raccontò crimini ancora più abominevoli e orribili di quanto raccolto fin a quel momento. Riconobbe di aver mentito su suo padre, il quale era in realtà Pierre Grenier, soprannominato "le Croquant", un bracciante della frazione di Saint-Antoine de Pizon. Era fuggito da suo padre dopo che lo picchiò ed ora lo odiava profondamente.

    Un giovane di nome Pierre de la Tilhaire, che viveva a Saint-Antoine, una sera lo condusse nelle profondità di un bosco e lo portò alla presenza del signore della foresta. Questo signore era un uomo alto e bruno, vestito tutto di nero, in sella ad un cavallo nero. Salutò i due ragazzi, e poi li baciò, ma la sua bocca era più fredda del ghiaccio. In un secondo incontro il Signore della Foresta li segnò entrambi su ogni coscia con una specie di marchio. Una sera, sempre il Signore gli consegnò una pelle di lupo, quando la indossarono li trasformò in lupi. Il Signore li accompagnava sempre anche quando erano trasformati, ma era in una forma di lupo-mannaro molto più grande. Aggiunse anche che prima di indossare la pelle di lupo dovevano usare un unguento.

    Grenier raccontò anche un suo infanticidio. Il primo Venerdì del mese di marzo del 1603, aveva ucciso e mangiato una bambina, dell'età di circa tre anni, chiamata Guyonne. Aveva attaccato il figlio di Jean Roullier, ma venne in soccorso il fratello maggiore del ragazzo che era armato che lo respinse. Il giovane Roulier fu chiamato come testimone e ricordava il luogo esatto, l'ora e il giorno in cui un lupo era uscito fuori da un cespuglio attaccando il suo fratellino. Grenier raccontò altri omicidi e altri casi di cannibalismo.

    Pierre de la Tilhaire sparì dalla circolazione, venne emesso un ordine d'arresto ma non riuscirono a trovarlo.

    LA SENTENZA

    La sentenza fu emessa dal Parlamento di Bordeaux, il 6 settembre 1503. il Presidente Dassis fu clemente. Prese in considerazione la giovinezza ed estrema ignoranza di Jean Grenier e lo fece rinchiudere nel convento francescano di S. Michele Arcangelo a Bordeaux, avvertendolo che ogni tentativo di fuga sarebbe stato punito con la forca.

    Grenier era stato rinchiuso nel monastero, e proprio nelle vicinanze del monastero numerose persone segnalarono avvistamenti di una strana creatura che sembrava un cane che attaccò persone e animali. Non fu mai catturato. Jean Grenier morì nel monastero 1610.

    Pierre de Lancre, magistrato e inquisitore francese, nel 1610 visitò Grenier nel Monastero di San Michele. Disse che era un ragazzo magro e scarno, con piccoli occhi neri infossati che lo fissarono ferocemente. Aveva denti lunghi taglienti, alcuni dei quali erano bianchi come zanne, mentre altri erano rotti. Le sue mani erano piccole e le dita sembravano quasi artigli o chiodi storti. Amava ascoltare e parlare di lupi, spesso cadeva su quattro zampe, si muove con straordinaria agilità e apparentemente con maggiore facilità rispetto a quando camminava in posizione verticale come un uomo. I monaci dissero che in un primo momento, per lo meno, respinse il cibo semplice per mangiare ripugnanti frattaglie. De Lancre osservò il fatto che tale Grenier o Garnier sembra per qualche ragione essere un nome portato dai lupi mannari.
     
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