Versipellis

Cortometraggio

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    Regia: D. Della Pepa- Nazione:ITA - Anno: 2012- Autore: Roberto Giacomelli

    Roma è sconvolta da una serie di brutali omicidi che sembrano commessi da una grande belva feroce. Il commissario Vanni brancola nel buio, finchè sul luogo dell'ultimo duplice omicidio viene rinvenuto un cellulare appartenente a Francesco Ferretti, un ragazzo dal passato turbolento. Dal momento che Francesco è irrintracciabile, la polizia si mette in contatto con Giulio, suo fratello gemello, anch'esso scosso da una situazione familiare disagiata dalla quale negli ultimi tempi si è voluto allontanare. Giulio si mette allora alla ricerca del fratello e nel frattempo gli omicidi continuano...

    Versipellis altro non è che il modo arcaico (romano/medievale) per indicare la celebre figura del lupo mannaro. Versipelle, infatti, è una creatura che letteralmente cambia pelle, la rivolta mostrando il vello animale che si nasconde sotto di essa. Versipelle è diventato anche termine nel dizionario italiano per indicare chi gira la situazione a proprio favore, il "furbo" che all'occorrenza mostra la sua vera natura. Un termine antico, dunque, che in un modo o nell’altro è sinonimo di mistero, di ambiguità, usato per designare ciò che all’apparenza sembra altro.
    Oggi il mito del Versipelle rivive grazie a un Versipellis cortometraggio diretto da Donatello Della Pepa che si propone di esplorare il valore antropologico/soprannaturale senza tralasciare l’ambivalenza lessicale che il termine si trascina volutamente dietro. “Versipellis” è un bell’horror con licantropo annesso, ma allo stesso tempo è un thriller psicologico che affonda le proprie radici in una situazione familiare particolarmente complessa e pregna di elementi disfunzionali. E già a questa prima lettura molto superficiale notiamo un continuo gioco a voltar pelle: il lupo c’è, è tangibile per lo spettatore tanto quanto per i personaggi che finiscono macellati come pecore. Ma di tanto in tanto quella certezza muta in dubbio: il lupo c’è? Noi vediamo un magnifico licantropo, ma lo vediamo spesso attraverso gli occhi di Giulio, personaggio con qualche complesso di troppo e con convinzioni sulla propria origine decisamente poco convenzionali.
    Questa duplice visione è legata indubbiamente al doppio binario di genere su cui viaggia il racconto, fieramente horror/splatter da una parte, Versipellisintrospettivo/investigativo dall’altra. E doppio è anche il punto di vista sulla vicenda: Francesco e Giulio, non a caso due gemelli, diversa faccia della stessa medaglia destinati a scontrarsi fin dall’utero, quando un feto cercava di divorare l’altro, lasciando sulla “vittima” un segno indelebile dell’animalità dell’altro.
    La sceneggiatura del corto, curata dallo stesso Della Pepa in collaborazione con il critico cinematografico Luca Ruocco, è articolata e particolarmente complessa, capace di racchiudere in appena 23 minuti una storia dal respiro talmente ampio da sembrare adatta a un lungometraggio. In questa manciata di minuti si toccano molte tematiche che affrontalo il folklore e la scienza con uno sguardo mai banale e particolarmente attento ad ogni dettaglio. Certo, a fine visione si percepisce quella sensazione da lungo mancato che in fin dei conti “Versipellis” è, ma non si ha realmente un attimo tregua e la visione d’insieme è assolutamente appagante.
    “Versipellis” è un bel prodotto di genere come se ne vedono pochi nel panorama italiano dei cortometraggi e soprattutto è realizzato con professionalità A questo proposito va senza dubbio spezzata una lancia a favore di tutti gli Versipellisinterpreti che appaiono particolarmente convincenti dai fratelli nella finzione Lorenzo Pedrotti (“Krokodyle”; “La stanza dell’orco”) e Francesco Nappi, a Marco Di Stefano (“Bloody Psycho”; “Quando alice ruppe lo specchio”), che interpreta con partecipazione il commissario Vanni. Nella parte del commesso del supermercato che finisce in pasto al licantropo (una delle scene migliori e più cariche di tensione/divertimento del film) c’è lo stesso sceneggiatore Luca Ruocco, mentre in un cammeo/omaggio troviamo il Marco Antonio Andolfi (in arte Eddy Endolf) del mitico “La croce dalle sette pietre”, che neanche a dirlo, guarda in tv il suddetto film.
    Regia dinamica e attenta di Della Pepa, che ricordiamo come autore del già ottimo “Moebius – Chi bussa alla mia porta?”, ironico zombie movie datato 2007.
    Ma in tutto ciò impossibile non citare gli ottimi effetti speciali di Luigi D’Andrea, che crea un lupone alto due metri e mezzo che non fa di certo rimpiangere i licantropi dei film hollywoodiani di ieri e di oggi.
    Bel lavoro, dunque, questo “Versipellis”, così ricco di idee e di immagini da sembrare quasi “sprecato” come cortometraggio.
     
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    bella recensione mi piace :D ottimo lavoro giordi!
     
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1 replies since 9/8/2013, 22:57   82 views
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